venerdì 18 luglio 2008

BAJA CALIFORNIA

*** copyright foto Marco Pederiva e Mirko Bertoldi ***

18/7/08
Manca ormai solo una settimana, poi partiamo per la Baja California, in Messico. Partenza da Milano ad ore 9.45, arriveremo a San Diego verso le 19. Poi si vedrà...come sempre, non abbiamo organizzato nulla, ma la nostra meta è arrivare a Cabo San Lucas e tornare indietro.
Tenete d'occhio il blog!


26/07/08
Ok, ci siamo. Sveglia alle 6, aereo alle 10 circa...la compagnia fa schifo, lo confermeranno anche le scene finali del film. Ore 18.30 (locali) siamo a San Diego, California, sede di molti clichè: sole-palme-spiaggia-stelle&striscie-surf-harleydavidson-tatuaggi-tacos-cops.
Il taxi ci porta ad Ocean Beach, dove abbiamo l'ostello (cucaracha's place...). Dopo un paio di birrette e un burrito, dopo 26 ore, andiamo a letto.


***aeroporto di San Diego***


***VW Cali style***


***Ocean Beach by nite***


27/07/08
Effetto jet-lag = sveglia alle 4 del mattino...alle 6 non si resiste e si va da Starbucks per uno dei tanti caffettoni che ci spareremo durante tutto il viaggio.


***Newport Ave. alle 6 del mattino***


Colazione gratis (!!!) in ostello, "gestita" da un gigante unto e bisunto che diventerà grande amico di Mirko, poi ci buttiamo alla vecchia Old Town - primo insediamento datato 1872.


***...***


Il pomeriggio, dopo 7 anni, rifaccio il bagno nell'Oceano Pacifico, questa volta dall'altra parte. Il resto della giornata è chillout...

28/07/08
Anche oggi sveglia presto, e colazione...appena fuori dall'ostello stanno girando una serie TV (the Ex List).
Alle 9 lasciamo la "cucaracha madre" per dirigerci, con il trenino, alla frontiera col Messico.


***frontiera USA-Messico***


Da Tijuana, primo avamposto mariachi, decidiamo di prendere subito il bus per Ensenada, circa 120 km a sud, sgarruppata cittadina di 400.000 abitanti. Troviamo alloggio al motel La Playa, il cui padrone Luis si rivelerà una preziosa fonte di informazioni, soprattutto culinarie.


***siesta a La Playa***


Dopo un paio di tacos de camarones a testa, giriamo in città per trovare qualcosa di interessante.
Per cena i bifolchi provano a fregarci per la prima volta...


29/07/08
Banana Joe è un santo a confronto: stamattina ci rechiamo all'ufficio immigrazione per prolungare il visto che a Tijuana ci hanno fatto (sbagliato). L'agente in servizio si fuma la sua bella sigaretta per un quarto d'ora, poi decide di riprendere il lavoro...la dinamica è questa: sportello - ritiro del vecchio visto - attraversamento dell'intera città per pagare una tassa di 5 dollari perchè siamo arrivato a piedi e non via nave (!!!) - ritorno all'ufficio - emissione del nuovo visto - pagamento di altri 27 dollari all'ufficiale che si trova esattamente di fronte - ritorno allo sportello - ritorno dell'agente dalla pausa sigaretta - timbro sul passaporto. Poi anche questa è fatta.


***la bandiera di 200 kg a Ensenada***


***Que viva Mexico!***


***si intravede l'influenza mariachi***


Il pomeriggio è ora di spiaggia, Estero Beach, a 4-5 km a sud della città. Ovviamente ci andiamo a piedi.
Per cena andiamo da El Fenix, nostro fornitore ufficiale di tacos, e poi ci buttiamo in centro per un margarita.


***tacos de camarones a El Fenix - Ensenada***


30/07/08
Alle 10 del mattino abbiamo l'autobus per Cataviña...non sappiamo nulla di questo posto, ma abbiamo deciso di andarci perchè ce ne hanno parlato due ragazze svizzere conosciute alla frontiera (MAI dare ascolto alle ragazze svizzere!!!).


***sosta a El Rosario***


Dopo circa 6 ore di viaggio in mezzo al NULLA, il bus si ferma IN MEZZO AL NULLA, l'autista tira il freno a mano, e sogghignando ci dice: eccovi arrivati. La situazione è GROTTESCA. In pratica ci scarica in questo buco, dove a parte un motel e un distributore non c'è altro che il NULLA, e ci augura buona fortuna...perchè?
Comunque sembra che passino 3 autobus al giorno, ma nessuno ci sa dire l'orario esatto...domani piantoneremo la zona.
Non resta che sistemarci, e prima di cena ci godiamo un fantastico tramonto; forse ne è valsa la pena.


***tramonto su Cataviña***


Mentre mangiamo conosciamo PER CASO due ragazzi di Perugia in viaggio di nozze, che ci offrono un passaggio a Bahia de Los Angeles il giorno dopo: accettiamo subito anche perchè i mezzi pubblici non fanno questa deviazione, e il posto sembra meritare.
Ci diamo quindi appuntamento alla mattina seguente.


***nel NULLA - Cataviña***


***i 2 eroi di Cataviña***


31/07/08
Partiamo alle 8 con destinazione Bahia de Los Angeles, lontana circa 200 km.


***sulla via di Bahia de Los Angeles***

Quando arriviamo, è subito chiaro chi comanda qui: IL CALDO! L'idea è quella di campeggiare in tenda, ma ora credo che se l'avessimo fatto saremmo morti.


***...con aria condizionata***


Noi animali da tintarella non resistiamo al richiamo selvaggio dei raggi UVA, e col sole a picco ci incamminiamo verso la spiaggia più vicina, a un paio di km dalla nostra sistemazione. L'acqua è 35°, molto salata, azzurrissima. La marea sale presto, e in un'ora siamo circondati dall'acqua su una sottile striscia di sabbia, per cui decidiamo che forse è meglio tornare...tralascio i particolari, abbiamo rischiato la vita.
La temperatura è di 50°, e per la prima volta nella mia vita sento che sto male per il TROPPO CALDO.


***Bahia de Los Angeles***


Dopo la siesta pomeridiana, ci sediamo in completo chillout a bere birra con i nostri nuovi amici e con il sole che rende il vetro delle bottiglie rovente...inutile dire che la birra va mandata giù in fretta!


***l'unico rimedio contro la secchezza delle fauci***


01/08/08
Nonostante l'aria condizionata, alle 6.30 sono in piedi. Faccio colazione, dove conosco 3 vecchi americani, trasferitisi qui a Bahia da anni, che fanno i cercatori d'oro (!!!). A quanto pare ne trovano pure...Mi dicono che oggi farà molto più caldo di ieri; fortuna che partiamo.
Alle 8.30 circa siamo in viaggio, destinazione finale Santa Rosalia, dove i nostri compagni di viaggio ci lasceranno. A Parallelo 28 ci fermiamo per fare benzina, e un po' più a sud, a Guerrero Negro, pranziamo e cerchiamo un ATM.


***cactus...***


Nel primo pomeriggio passiamo per S. Ignacio, vera oasi nel deserto, dove, grazie ad una laguna interna, la vegetazione cresce rigogliosa.


***La basilica di San Ignacio***


Alle 5 del pomeriggio siamo a Santa Rosalia...PAURA...il festival dello sfascio. I nostri nuovi amici ci salutano: ci diamo appuntamento tra un po' di giorno a La Paz, per una birretta.
Facciamo il biglietto del bus, che partirà da qui alle 23: ora dobbiamo solo farcela passare. Decidiamo di fare un salto alla marina, per appoggiare un attimo gli zaini e per bere qualcosa di fresco; e qui comincia il delirio.
Dal nulla sbucano tre ragazzi americani (Sean, Jeff e Barry), che ci offrono una birra in quanto ammirati dal nostro essere backpackers (!!!). Poi ci invitano a bordo del DEAL MAKER, la loro barca da pesca d'altura con la quale sono arrivati oggi dal Messico, dove comincia la festa [...] dirò solo che quasi perdiamo l'autobus.


***the DEAL MAKER crew***


***Sean***


***Tramonto su Santa Rosalia, dal Deal Maker***


02/08/08
Arriviamo a La Paz alle 6 del mattino che è ancora buio. Alla stazione approfittiamo di un internet point, dal quale prenotiamo il volo di ritorno a San Diego da Cabo San Lucas per il giorno 11; in questo modo eviteremo 30 ore di autobus in mezzo al deserto.
Troviamo una sistemazione (abbastanza kitsch in verità - a Trento sarebbe la casa del "strazàro"...), e cerchiamo un posto dove fare colazione.
La giornata fila via in perfetto stile tropicale...


***tramonto da paura su La Paz***


03/08/08
Dopo colazione prenotiamo una giornata di immersioni all'isola di Espiritu Santo per domani, e il pomeriggio lo passiamo alla playa de Balandra. La sera, al Buffalo Bar-B-Q ci spariamo una bistecca che erano anni che non mangiavo...

04/08/08
Giornata di immersioni, tra leoni marini, balene e pesci tropicali...DECISAMENTE NON MALE, avrebbe detto qualcuno tempo fa...


***leoni marini a Espiritu Santo***


05/08/08
Particolarità di La Paz, e soprattutto il non pagare l'extra per l'aria condizionata in camera è quella che la notte ci sono 30°, e ovviamente non si dorme. Non c'è problema, perchè il chillout in spiaggia (Tecolote questa volta) non richiede grandi doti fisiche.


***la playa de Tecolote***


Ci vuole invece impegno per capire che qui gli autobus saltano le corse se non hanno passeggeri, e così restiamo bloccati in spiaggia per due ore. Fa comunque parte del gioco, e, tornati in città, ci troviamo per "l'ora feliz" con i nostri amici di Perugia, arrivati oggi. Ceniamo insieme e ci salutiamo, domani noi si parte...

06/08/08
Il mattino partiamo per Cabo, e dopo 3 ore arriviamo nella Cairns messicana. Troviamo una stanza all'hotel Mar de Cortez, e partiamo per la perlustrazione. C'è anche la piscina.


***il Mar de Cortez***


07/08/08
Per la prima volta dopo 2 settimane, ci svegliamo alle 8.
Decidiamo di andare in spiaggia, ma quelle sul versante Pacifico sono pericolose a causa delle correnti, e così ripieghiamo su una spiaggia interna (sul Mare di Cortez). Facciamo serata tra El Squid Roe e Cabo Wabo, i due più famosi locali di Cabo, e andiamo a letto.

08/08/08
Cominciano le Olimpiadi...e allora?
Facciamo colazione alla marina, poi andiamo a cercare qualcuno che domani ci porti a fare un po' di pesca d'altura (Cabo è la capitale mondiale della pesca al marlin).
Come al solito il caldo ammazza, e la piscina è troppo invitante.


***giù, alla Marina***


La serata farà innamorare Mirko della musica mariachi, e soprattutto della canzone "La Cucaracha"...ahahahah.

09/08/08
Sveglia alle 5.30, si salpa alle 6.30 a bordo del Gaviota IX in cerca di fortuna (che non sarà poi molta).


***all'alba, verso il Pacifico***


***i delfini, presagio di fortuna***


Dirò solo che dopo 8 ore di mare aperto siamo distrutti, abbiamo preso un sailfish, onore a lui!


***sailfish***


10/08/08
Domenica, giorno di cazzeggio e regali.
Oggi pasteggiamo a base di frutta, e ci godiamo il blu della piscina.

11/08/08
Oggi è il nostro ultimo giorno qui a Cabo: facciamo colazione alla marina, poi all' una del pomeriggio partiamo per l'aeroporto di Los Cabos, a un'oretta di macchina.
Alle 6 del pomeriggio abbiamo l'aereo che ci riporterà a San Diego, dove atterriamo dopo un paio d'ore di volo. Passata la dogana senza nessuna difficoltà, prendiamo un taxi che ci porta al B&B che abbiamo prenotato. Doccia, Olimpiadi, letto.

12/08/08
Dopo la prima colazione seria in terra americana, partiamo alla conquista della città, che gireremo COMPLETAMENTE, e a piedi, come vuole la tradizione; dalla marina al centro congressi, passando per lo stadio del baseball fino a Little Italy. La sera prima di cena facciamo una visitina al college.


***il vecchio e il nuovo - San Diego***


***il vecchio e il nuovo - San Diego***


***downtown***


13/08/08
Questa mattina dobbiamo trovare un altro accomodamento, cosa facile che risolviamo in tempo zero prenotando una camera al Marina Inn&Suites.
Poi, sempre a piedi, andiamo allo zoo. La sera siamo provati.


***ospiti dello zoo***


***San Diego***


14/08/08
Ultimo giorno di spiaggia, decidiamo di tornare ad Ocean Beach, dove chiudiamo un cerchio aperto 20 giorni fa e lungo 3000 km.
Mirko rischia l'arresto per una sigaretta, ma a parte questo episodio, fila tutto liscio.


***San Diego by nite***


15/08/08
Ultimo giorno...dobbiamo liberare la stanza, e farcela passare, poichè questa notte non avremo un posto dove dormire, dovremo farlo in aeroporto. Facciamo un ultimo giro per la downtown, per gli ultimi regali, e alle 8 di sera prendiamo un taxi che ci porta in aeroporto. DOBBIAMO farcela passare...

16/08/08
Alle 4.30 del mattino facciamo il check-in, e alle 6.20 partiamo per Philadelphia...fila tutto TROPPO liscio, ed infatti sarà la calma che precede la tempesta.
Alle 4 del pomeriggio ore locali partiamo con destinazione Milano, ma dopo 3 ore di volo, il comandante annuncia che, a causa di un guasto meccanico, siamo costretti a tornare indietro; facciamo così un atterraggio di emergenza all'aeroporto di Gander, Newfoundland, Canada. Non ci viene detto di cosa si tratta (in seguito verremo a sapere che il filtro della benzina non funzionava...), e dopo un'ora a bordo ci fanno scendere: sembra che la riparazione si più lunga del previsto...BRUTTO SEGNO.


***...altrimenti non ci credete***


Non mi dilungo; dirò solo che dopo 10 ore di attesa, durante le quali nessun membro dell'equipaggio ci da delle spiegazioni, ripartiamo, arrivando a Milano con 11 ore di ritardo.
Dovremmo chiedere un rimborso?


RIEPILOGO:
  • Miglior posto: Cabo San Lucas
  • Peggior posto: Santa Rosalia
  • Miglior spiaggia: Ocean Beach
  • Peggior spiaggia: Estero Beach, Ensenada
  • Miglior cibo/bevanda: carne asada e taco de camarones - birra corona con il sale
  • Peggior cibo/bevanda: il pesce cucinato dal lurido a Cabo San Lucas - ho cominciato ad odiare tutti i refrescos tipo coca cola o fanta e l'acqua del rubinetto di San Diego
  • Miglior personaggio: i tre moschettieri del Deal Maker
  • Peggior personaggio: el zizzo merda che preparava la colazione a San Diego
  • Migliore sistemazione: Bahia de Los Angeles
  • Peggiore sistemazione: OBI hostel San Diego
  • Miglior serata: quella con i tre moschettieri sopra citati
  • Peggior serata: l'ultima passata a Gander...
  • Miglior trasferimento: Cabos - San Diego (perchè ci ha evitato 30 ore di bus)
  • Peggior trasferimento: Philly - Milano

venerdì 4 luglio 2008

Good vibes in Stockholm

***copyright foto Marco Pederiva***

Amo la Svezia. Amo gli svedesi. Si capisce subito che vivono bene. Si capisce fino dalle 6 del mattino, quando gli incontri all'aeroporto, ancora rincoglioniti per la sveglia fuori programma, che gli svedesi la prendono in modo diverso da noi. Boh, forse viaggiare all'estero ti da quel senso di invidia nei confronti del nuovo, di ciò che non è per noi il quotidiano, ma, ripeto, amo gli svedesi.
Ok, un viaggio di lavoro non è una vacanza, e una vacanza non è il quotidiano (avranno anche loro i loro bei problemi...o no?), ma il ritornare a Stoccolma mi da un gran piacere.
L'ultima volta sono stato qui con Mirko, e dormivamo in un ostello galleggiante; ora è tutta un'altra cosa, ma anche allora la sensazione era simile: gli svedesi se la godono.
All' aeroporto mi incontro con Svante, che mi accompagna in hotel, e poi mi porta a pranzo in una vecchia stazione telegrafica convertita a ristorante. E' incredibile come, nonostante ci conosciamo appena, si instaura subito un clima amichevole, rilassato e sciolto.
Un paio d'ore in ufficio, per discutere del motivo della mia visita, e poi appuntamento verso le 5 al molo, dove ci imbarchiamo su un battello a vapore, che ci porterà per un giro nell'acipelago attorno al quale sorge la città. Mi godo l'uscita dal porto, e dopo mezz'ora ci accomodiamo al ristorante per la cena. Il panorama è fantastico: isole delle più svariate dimensioni, con calette nascoste dove sorgono le "summer houses" degli abitanti della capitale; il tutto mi ricorda lontanamente Sydney.


*** vista dal battello ***

Noto che la gente è contenta della propria vita: scommetto che pochi farebbero cambio.
Dopo cena sono sul ponte a bere birra con i miei clienti...atmosfera desiamente chillout.
Mi riprometto di ritornare, la prossima volta magari con la mia ragazza Giulia.
Il sole è ancora alto, alle 10 e mezza, quando attracchiamo di nuovo al molo dal quale eravamo partiti.
Sarà che tutto questo è "esotico", ma...amo la Svezia.
Verso mezzanotte sono di nuovo in albergo, che guardo il mare con il sole che lo tinge di arancio...fantastico. Buonanotte!



*** la vista dalla mia camera ***


*** summer house ***


*** summer house ***


*** summer houses ***


*** tramonto su Stoccolma ***